Crida apre un nuovo pop-up in Rinascente Piazza Duomo a Milano. Lo spazio attivo per un mese dal 14 marzo al 10 aprile ospita la nuova collezione primavera-estate 2023 firmata dalle fondatrici Daniela Palazzi e Cristina Parodi.

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“LO VOGLIO!”. 

L’opera realizzata da Pietro Terzini per Crida è un’affermazione potente, felice, piena di amore e di passione. Un manifesto di forza e di determinazione come quella che dovrebbe guidare sempre ognuno di noi nel proprio percorso, non sempre facile, professionale e di vita. Bisogna volerle le cose per riuscire a conquistarle, bisogna metterci tutto l’impegno possibile, magari anche un pizzico di incoscienza e di follia, ma solo così si ottengono i risultati, solo cosi la meta che ci sembrava lontana può diventare raggiungibile. 

Abbiamo pensato a lungo io e Daniela quale poteva essere la frase più adatta alla nostra storia, al nostro brand, al percorso che stiamo facendo ormai da tre anni nella moda, e dopo aver vagliato tutte le varianti possibili, tutti i calembour più improbabili, abbiamo scelto la parola più semplice e diretta. Lo voglio. 

Sia perché è la nostra ostinata voglia di farcela che ci ha permesso di superare il periodo difficile nel quale abbiamo iniziato il nostro cammino imprenditoriale, visto che Crida è nata nel febbraio 2020, sia perché “lo voglio” è la promessa di amore più profonda e, si spera, eterna che ci scambiamo nel momento più importante della nostra vita. Ci piace pensare che un desiderio così forte possa durare a lungo esattamente come nella nostra idea gli abiti Crida devono durare a lungo nell’armadio, essere usati e riusati e non devono stancare mai. 

Pietro Terzini ha fatto magnificamente il resto: un led luminoso, rosso ovviamente, come il logo del nostro brand e un punto esclamativo che sottolinea la forza di questa intenzione. E così, nella galleria di Glauco Cavaciuti che esponeva tutte le opere della sua mostra Shopper dedicata alla moda, anche Crida si è presa il suo spazio, e ha fatto parlare di se’ con gli abiti della collezione Fall-Winter che abbiamo presentato alla stampa in questa location d’eccezione. 

L’autunno-inverno di Crida sarà un elegantissimo viaggio nel Piemonte alla ricerca di quello stile raffinato e mai troppo appariscente che è proprio di questa terra di aristocrazia e di nobiltà e delle grandi signore che l’hanno rappresentata. Una su tutte Marella Agnelli. Nella prossima stagione, proprio come ci hanno raccontato le sfilate della Fashion Week con una moda ad alto tasso di concretezza, gli abiti di Crida saranno il passe-partout per la vita quotidiana e per le occasioni più importanti, senza mai essere sopra le righe ma sempre con quel tocco femminile che li distingue e rende unica chi li indossa. 

Ora però è tempo di primavera e di abiti leggeri che finalmente sono arrivati nei migliori negozi d’Italia e ovviamente sul nostro sito on line. 

La collezione Spring-Summer Riviera parla di Emilia Romagna, di colori accesi, di ottimismo e voglia di estate. E racconta lo stile italiano di fare gli abiti, quel Made in Italy che noi fieramente rappresentiamo e che da questa stagione sbarca anche negli Stati Uniti, grazie ad un gigante del lusso come Neiman Marcus che ha creduto in noi. 

Voi che ci seguite fin dall’inizio della nostra avventura, potete capire quanta strada abbiamo fatto, quanta fatica c’è stata dietro ad ogni sorriso, ad ogni video che postiamo e quanto la nostra caparbietà, il nostro “lo voglio” ci abbia portato fino a qui. 

Vi aspettiamo tutte in Rinascente a partire dal 14 marzo con il pop-up degli abiti nuovi per festeggiare insieme questi traguardi ma anche per dire “lo voglio” davanti ad uno dei modelli della nostra collezione. Senza timore e senza dubbi: perché un Crida, ça va sans dire, è per sempre!

Marella Agnelli (1927-1919), collezionista d’arte, designer e fotografa, moglie dell’avvocato, come musa ispiratrice di quell’«eleganza assoluta ed essenziale».

Cristina Parodi si presenta a Milano nei panni dell’imprenditrice-designer con il suo brand Crida lanciato in società con l’amica Daniela Palazzi nel 2020.

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Nel 2020, un sogno a lungo accarezzato diventava una collezione di 12 capi: Crida.

Oggi il marchio lanciato da due amiche, Cristina Parodi, noto volto televisivo, e la stilista Daniela Palazzi (Crida è composto dalle prime lettere dei loro nomi), è una realtà declinata in novanta pezzi.

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Lo sguardo di Tatjana Patitz nel video di Freedom (che noi boomer non possiamo non conoscere, grande successo del 1990 di George Michael) arriva a metà canzone ma ti inchioda: limpido eppure misterioso con gli occhi chiari e labbra carnose. Una dea dalla bellezza indecifrabile. Non era facile spiccare tra Linda Evangelista col caschetto biondo, Cindy Crawford nuda nella vasca da bagno, Naomi che danza sensualissima e Christy Turlington coperta solo da un lenzuolo. Ma lei c’è riuscita. Col suo fascino enigmatico e libero. 

A 56 anni Tatjana è anche la prima ad andarsene delle Big Five, le cinque splendide creature che hanno creato il mito delle top model. La notizia della sua morte prematura mi ha colpito e addolorato. E mi ha fatto riflettere su quegli Anni ’90 e su come sono cambiati da allora i concetti di bellezza e libertà. La foto scattata da Herb Ritts mentre le cinque supermodelle si abbracciano completamente nude è stata (e forse continua ad essere) il simbolo della bellezza allo stato puro, ma rappresenta anche il manifesto di un’epoca. Era la fine degli Anni Ottanta e l’inizio dei ‘90, e da quel momento la vita di queste modelle ventenni cambiava per sempre proiettandole nell’Olimpo della moda e trasformandole nelle donne più desiderabili del pianeta. 

Chi era effettivamente la più bella? Me lo sono chiesto spesso in quegli anni guardando e riguardando la foto cult di Vogue America in cui indossano solo una camicia bianca. Forse Cindy Crawford con il suo neo ben visibile che giustamente non ha mai voluto togliere o Naomi, dalla pelle di luna, ma dal fascino ancora grezzo?

La semplicità di Christy Turlington, quasi la ragazza della porta accanto o lo sguardo felino di Linda, che ti colpisce al cuore con i suoi occhi verde smeraldo? Per me la più bella era Tatjana, la tedesca, simbolo dello chic europeo. Un mix, tra Romy Schneider e Monica Vitti come la definì Anna Wintour, molto meno vistosa delle sue compagne, più misteriosa, adulta, irraggiungibile. Tanto che fu lei, assai prima delle altre, a lasciare passerelle e copertine, per dedicarsi a ciò che le stava più a cuore: la passione per la natura, il figlio, i suoi cani. È stata una donna bellissima ma soprattutto libera, icona indiscussa di un periodo, gli Anni ‘90, in cui forse eravamo tutti più liberi

Anche allora, come oggi, guardavamo le sfilate, andavamo al cinema, ascoltavamo musica e video ma tutti questi contenuti venivano metabolizzati senza dovere essere filtrati attraverso i social, senza gli attacchi sconsiderati degli haters, senza il politically correct della rete che rende ogni opinione oggetto di critiche feroci. Ognuno aveva le sue idee, i suoi gusti, le sue preferenze ma le esprimeva senza il terrore di doversi preoccupare di offendere qualcuno. Ogni espressione di creatività e di immagine era più libera. Il mondo analogico di allora aveva orizzonti più limitati ma era certamente più sano e facile di quello digitale di oggi che ti permette di raggiungere platee immense ma ti rende fragile e insicuro, bersaglio dei censori da tastiera. Sì perché oggi siamo ossessionati dall’immagine e dalla bellezza e anche se si fa un gran parlare del rispetto per ogni individualità, genere e idea, anche se in passerella sfilano modelle curvy e ragazze che non corrispondono ai canoni estetici tradizionali, in realtà ognuno ha una sua idea di bellezza e attraverso i social si permette di sindacare su quanto una persona sia in forma o fuori forma o troppo dimagrita e decisamente ingrassata. Da sua maestà Chiara Ferragni a Martina Colombari o da ultima Francesca Michielin: sono tutte donne belle, forti e di successo che hanno dovuto rispondere a chi le attaccava per le foto in lingerie, per i muscoli scolpiti o per i brufoli sul viso. Tatiana, Cindy, Christy, Naomi e Linda negli Anni ‘90 non hanno avuto questo problema, erano tutte amiche, erano bellissime e libere e sono diventate famose senza fare dirette Instagram, non hanno mai usato un filtro e hanno vissuto la loro fama planetaria in maniera meno controversa. 

Per noi oggi quella libertà (dai giudizi, dalle critiche o dalle adulazioni), Freedom, come cantavano in playback le Big Five nel 1990, ha un prezzo decisamente molto più alto.

Esattamente in questo periodo di tre anni fa – gennaio 2020 – io e Daniela iniziavamo a presentare in showroom la prima collezione Crida. In realtà più che una collezione era una capsule di dieci abiti che nasceva con un progetto ben preciso: solo abiti, solo tessuti naturali e sostenibili, solo manifattura italiana. Non è stata una partenza facile, nonostante l’idea fosse vincente. C’è stata la pandemia, il lockdown, ci sono state le disdette e i mille dubbi che ci assalivano.

Andare avanti o mollare tutto? Siamo andate avanti, anche grazie a voi che in quel terribile 2020 avete comprato i nostri abiti di seta online e ci avete dato fiducia. Così oggi, tre anni dopo, io e Daniela siamo pronte a consegnare i nuovi modelli della primavera-estate 2023 in 50 negozi in Italia e a sbarcare nel mercato americano grazie a Neiman Marcus.

Per noi è una grandissima soddisfazione, ma anche un lavoro che diventa sempre più grande. Bisogna seguire la produzione e la consegna degli ordini fatti dalle boutique, e nelle prossime settimane portare in showroom il nuovissimo campionario del prossimo inverno. 80 capi circa, tra i quali troverete alcuni nostri classici e tante novità che rappresentano la nostra visione dello stile invernale per una donna raffinata, consapevole, elegante e italiana. 

Ci prepariamo ad un’altra stagione impegnativa di lavoro. Ci vedete correre ogni giorno per riuscire a fare tutto, ci piace raccontare cosa c’è dietro un abito, per giustificarne il valore ma anche per trasmettere il messaggio che la forza delle donne, l’amicizia e la determinazione riescono a fare grandi cose. Il Fashion business non è solo glamour, party e paillettes: è fatica, creatività, impegno e passione. E per noi anche amore per l’Italia che non è solo il nostro paese ma è la patria dell’eleganza e dello stile. 

Quindi amiche e amici che ci seguite sui social, che ci scrivete, che amate Crida e quello che rappresenta, vogliamo farvi l’augurio più semplice, vero e sincero per questo 2023 appena iniziato. Che sia un anno semplicemente… normale.

A renderlo speciale dobbiamo pensarci noi con i nostri sogni e con la nostra capacità di realizzarli! Buon lavoro e buona vita.

Cristina e Daniela 

Dicembre per chi fa moda è un mese complicato. Bisogna avere avviato il processo di produzione della collezione estiva che i negozi riceveranno in primavera, ma è fondamentale anche essere a buon punto con il nuovo campionario, quello dell’autunno-inverno 23 che a febbraio verrà presentato. Creare moda è un viaggio continuo che difficilmente ha una pausa tra la partenza e l’arrivo. Ma l’idea del viaggio mi è sempre piaciuta, fin da ragazza, quando i miei genitori mi portavano insieme a mio fratello Roberto e mia sorella Benedetta a visitare l’Europa, o quando verso i 20 anni ho iniziato a viaggiare per il mondo. E non ho più smesso. 

Il viaggio vuol dire non solo chilometri e avventura ma anche e soprattutto curiosità, conoscenza, cambiamento, voglia di imparare e misurarsi con sé stessi. 

Da quasi tre anni il mio viaggio più entusiasmante è quello che ho iniziato con Daniela, la mia amica e socia meravigliosa: un’esperienza che ha cambiato la mia vita perché è un percorso che viviamo ogni giorno insieme, fissando obiettivi da raggiungere, sfide sempre più difficili da affrontare con impegno e passione. In tutti questi mesi ho cercato di raccontarvi questo viaggio nel modo più semplice e onesto, attraverso i social e gli editoriali che trovate sul sito, per condividere con voi la nostra scelta. Volevo farvi capire cosa significa creare un’impresa e rendervi partecipi della grande fatica ma anche delle piccole soddisfazioni che abbiamo vissuto, facendo crescere il nostro progetto come un figlio, senza deviare mai dall’idea che ci eravamo prefissate: creare abiti eleganti, italiani, di qualità altissima. 

Io e Daniela, lo avrete visto, non stiamo mai ferme, facciamo tante cose ma le facciamo sempre col sorriso. È la vita che abbiamo scelto e Crida è il viaggio che abbiamo deciso di intraprendere insieme. 

Ecco perché per farvi gli auguri di Natale quest’anno abbiamo scelto una location che ha il sapore affascinante di una stazione ferroviaria: un luogo fantastico che ha ricreato in ogni dettaglio l’atmosfera di un viaggio altri tempi, quando sul treno ci si vestiva eleganti, si portavano montagne di bagagli, ci si cambiava per cena e si dormiva nel vagone letto. Mai come in questo periodo si sente la voglia di partire: per andare in montagna a sciare, per fare un viaggio in qualche bella città o anche solo per trascorrere le feste con amici e parenti che abitano lontano. L’entusiasmo della partenza e l’emozione degli arrivi, gli abbracci, i pacchi regali preparati con amore, la gioia di stare insieme. 

Dopo gli anni difficili in cui è stato impossibile viaggiare e condividere tante esperienze vogliamo augurare a tutti di riprendere il proprio cammino, di non fermarsi di fronte alle difficoltà e di provare a raggiungere le mete, gli obiettivi e i sogni che magari erano rimasti fermi in un cassetto. Il viaggio di Crida, lo sapete, era iniziato decisamente in salita proprio durante lo scoppio della pandemia, ma noi abbiamo tenuto duro, siamo cresciute a piccoli passi, siamo entrate nei negozi più belli d’Italia e la prossima stagione useremo non il treno ma l’aereo per spedire i nostri abiti anche negli Stati Uniti, un traguardo che fino a poco tempo fa sembrava impensabile. Ecco perché il nostro video di Natale parla di un viaggio, di una famiglia e di un sogno, Crida, che è diventato realtà. 

Grazie a Vincenzo D’Ascanio che ci ha accolte nella sua meravigliosa stazione ferroviaria, in un mondo fatto di luci, fiori e oggetti speciali. 

Se passate da via della Spiga a Milano vi consiglio di entrare e prendervi un caffè…

Grazie a tutti voi che ci avete seguito, sostenuto, comprato e incoraggiato. 

Buon viaggio, buona vita e buon Natale. 

Cristina e Daniela

Dobbiamo correre ragazze e non perdere nessuna occasione. Questo è il tempo delle donne

Gli uomini forse detengono ancora il denaro e il potere ma le donne hanno finalmente preso la parola, scalato le posizioni sociali, urlato i loro diritti e soprattutto scoperto una consapevolezza nuova: quella di poter trasformare con una diversa cultura la vita e le attitudini di tutti. Anche degli uomini. 

I segnali di questa rivoluzione sono tantissimi, primo fra tutti l’aumento di iscrizioni femminili alle università e di laureate che escono con voti più alti della media maschile, e poi la crescita importante delle donne che creano impresa. È come se lentamente un’onda di consapevolezza e di coraggio avesse contaminato non solo l’Italia ma tutto il mondo. Partiamo dal nostro Paese dove è finalmente arrivata la prima premier donna, per di più giovane e decisa. Giorgia Meloni, classe 1977, nel giro di poche settimane ha dimostrato di avere le idee molto chiare e di non di non provare nessun timore reverenziale nei confronti dei cosiddetti grandi della Terra. Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana e sono cristiana, è stato il suo biglietto da visita per farsi eleggere a pieni voti. Con questa premessa la sfida sarà quella di riuscire a rappresentare e difendere i diritti di tutte le donne, anche quelle che non si riconoscono in questa dichiarazione. 

Le sue omologhe in Europa sono tante e di diversi colori politici: a parte la breve meteora di Liz Truss già sparita da Downing Street, c’è una premier donna in Francia, Elisabeth Borne e Nicola Sturgeon in Scozia, in carica dal 2014. E ancora Ana Brnabić dal 2017 è la Prima Ministra della Serbia, Katrin Jakobsdottir quella dell’Islanda. L’Estonia è guidata dal gennaio 2021 da Kaja Kallas, così come la Lituania con Ingrida Simonyte, la Danimarca ha al suo vertice la giovanissima Mette Frederiksen, cosi come in Finlandia Sanna Marin è stata la leader di governo più giovane del mondo, assumendo l’incarico nel 2019 a 34 anni. Potremmo già quasi essere soddisfatte ma non dimentichiamoci che l’Europa stessa in questo momento è guidata nelle sue più alte cariche istituzionali da tre donne: Ursula Von Der Leyen, Christine Lagarde e l’Italiana Roberta Metzola muovono i fili della Commissione Europea, della Banca Centrale e del Parlamento. Da loro, che siedono su poltrone importanti con ruoli decisionali ci aspettiamo saggezza, intraprendenza e coraggio per traghettarci fuori da questa crisi, ma anche per ribadire che “le donne lo fanno meglio” cioè sono in grado di gestire il potere meglio degli uomini. E non hanno più paura. Lo si vede in Iran, dove in un regime autocrazia machista, le ragazze scendono in piazza rischiando la vita per chiedere libertà e diritti, primo fra tutti quello di poter scegliere se indossare l’hijab. Tre ragazze sono state uccise dalla polizia morale della repubblica islamica, Mahsa Amini, che non indossava correttamente il velo, Hadis Najafi per aver diffuso un video in cui mostrava i suoi capelli biondi, e ancora Nika Shakarami. Ma queste brutali aggressioni sono diventate il detonatore di una ribellione globale che altre ragazze combattono per loro in Europa e in Occidente, tagliandosi ciocche di capelli, urlando la loro rabbia verso l’ingiustizia. 

La prossima rivoluzione sarà una rivoluzione di donne, dicono in Iran, e forse questo momento è già arrivato. E cambierà il mondo se le donne riusciranno a rimanere unite, forti e coraggiose. I segnali già ci sono. 

Non ho parlato di Crida in questo editoriale ma è chiaro che ognuno di noi nel lavoro che fa o nella vita che ha scelto può decidere di prendere parte a questo movimento di ribellione. Io e Daniela lo facciamo ogni giorno stando sempre dalla parte delle donne. Le donne che sognano, vivono, amano, si impegnano e lottano per un mondo più equo e più giusto. Le donne brave e determinate che raggiungono obiettivi non grazie alle quote rosa ma al loro talento.

Le donne che sono sempre di corsa. Con i piedi ben piantati per terra e lo sguardo dritto nel futuro. Avanti tutta!

Di cosa abbiamo voglia a settembre tornando dalle vacanze dell’estate più bollente degli ultimi vent’anni, con la pelle abbronzata e i capelli schiariti dal sole? Di ritrovare l’energia per affrontare una nuova stagione che si preannuncia non proprio semplice, tra le prossime elezioni, le notizie sempre più preoccupanti dei rincari, la guerra infinita in Ucraina e i maledetti contagi delle varianti Covid che continuano a circolare. Abbiamo voglia di aria fresca, di qualche temporale, di un maglioncino sulle spalle che ci dia sicurezza ma soprattutto abbiamo voglia di ripresentarci al lavoro, in famiglia o dagli amici al massimo della forma. Perché allora non iniziare a sbirciare nelle vetrine e sull’on line qualcosa di nuovo che ci faccia sentire belle? 

Il primo consiglio è di guardarsi allo specchio e di piacersi: ogni donna ha la sua bellezza che va analizzata e coltivata con amore e intelligenza. Qualche anno fa scrissi un libro che si intitola “Sei perfetta e non lo sai” per condividere un’idea che mi sta a cuore da sempre: la bellezza ha mille volti, tutti diversi e speciali, e ognuno deve trovarla dentro di sé con spirito critico ma anche con un pizzico di furbizia per valorizzare i punti di forza e nascondere i difetti. Perché ovviamente tutti li abbiamo, i difetti, ma di solito li vediamo noi più degli altri. 

Quando due anni fa io e Daniela abbiamo creato il progetto Crida avevamo in mente un’idea di moda molto inclusiva: realizzare abiti che potessero vestire tutte le donne, di ogni età e taglia, vestiti raffinati eppure incredibilmente comodi, che facciano notare chi li indossa senza essere troppo sexy, attillati e appariscenti. Vestiti nei quali stare bene, sentirsi belle. E dopo quattro collezioni, e dopo aver raccolto tutti i feedback positivi di chi indossa Crida, ci siamo davvero convinte di essere sulla strada giusta, quella dell’eleganza raffinata ma easy che ritrovate nella nuova collezione invernale, già acquistabile on line e prossimamente nei migliori negozi in Italia. 

Quindi il secondo consiglio è quello di rimettersi in moto, c’è tanto da fare e bisogna farlo bene, con impegno e anche con eleganza. 

La Fall-Winter Crida è dedicata alla Lombardia, la regione simbolo del working style, la terra del business e delle industrie, ed è perfetta perché ogni donna possa trovare quel pezzo giusto che le permetta di ritornare al lavoro sentendosi… perfetta. Gli abiti in seta o in lana (vedi il modello Como e il Salò) sono sempre il nostro marchio di fabbrica, i tessuti italiani il nostro plus e i colori brillanti, come il blu elettrico, il rosa o il caramello ci aiutano a risplendere e a ritrovare quella energia che serve per ricominciare la vita di città. Oltre agli abiti però troverete in questa collezione anche pezzi speciali che completano l’outfit come le giacche (che non a caso si chiamano Monza e Brianza) in velluto e lana pied-de-poule da gettare sulle spalle quando arriverà l’agognata frescura, o le nuove camicie in seta a righe bianche-azzurre che saranno un must della prossima stagione.

Il terzo consiglio è più importante: non dimenticatevi mai di ballare (magari indossando un Vanessa dress, cortissimo e dalle ampie maniche a farfalla). Abbiamo tutti vite più o meno impegnative e stressanti ma regaliamoci sempre un momento di divertimento da sole o in compagnia: facciamolo per solidarietà nei confronti di Sanna Marin, la premier finlandese giovane e bella che è stata oggetto di vergognosi attacchi per essersi divertita ad una festa privata, ma facciamolo anche per dimostrare che le donne, che oggi guidano aziende, paesi o anche solo la propria famiglia, non perdono un pizzico di credibilità e bravura se si concedono un ballo sfrenato. Perché a differenza degli uomini, ragazze, noi siamo in grado di fare più cose contemporaneamente. E di farle bene.

Lasciati Ispirare | Agosto 2022 | Crida Milano

Cotone e seta: il re e la regina dei tessuti estivi. Entrambi soffici e freschi, sono perfetti anche quando le temperature diventano molto alte perché rimangono leggeri sulla pelle e si possono portare sia di giorno sia di sera, nelle occasioni formali come in quelle casual. Sono i nostri protagonisti dell’estate e oggi te li proponiamo in tre splendide versioni da indossare da mattina a sera. In pieno stile Crida.

Camogli - Abito lungo in cotone | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Camogli Abito lungo in cotone

In fresco plumetis di cotone, con piccoli pois tono su tono.

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Matera - Abito lungo in satin di seta | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Matera Abito lungo in satin di seta

Wrap dress ampio e semplice, leggero come una nuvola.

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Taormina - Abito midi in jacquard di seta | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Taormina Abito midi in jacquard di seta

Femminilità morbida, facile da indossare.

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