Editoriale Gennaio
Partiamo dalla fine e da un augurio che ho nel cuore forte e potente: buon 2021 a tutti voi che ci seguite, questo 2020 terribile è finito e ci vorrà davvero poco perché il prossimo anno possa essere migliore.
Ma visto che noi di Crida (cioè io e Daniela) siamo donne tenaci e positive, vogliamo anche suggerirvi, in maniera forse un po’ inaspettata, di non buttare via tutto quello che c’è stato in questo 2020 e di sforzarvi di trovare e conservare quel che di buono, anche se in piccolissima parte, abbiamo vissuto.
Le donne, ne sono convinta, sono quelle che in questi dodici mesi hanno dovuto sopportare il carico più pesante della fatica e dello stress. Si sono occupate del proprio lavoro (spesso adattandolo allo smart working) ma anche della famiglia, della casa, facendo i salti mortali per fare quadrare tutto.
Hanno accudito parenti malati, hanno aiutato i figli in didattica a distanza, impauriti o intrattabili (a seconda dell’età), hanno spesso confortato i mariti preoccupati con la predisposizione, che ci è naturale, a organizzare tutto, ma anche ad accogliere e tranquillizzare senza avere mai tempo per se stesse.
Qualche giorno prima di Natale sulla pagina instagram di Crida ci è arrivato un messaggio di una dottoressa dell’ospedale del Niguarda. Nel farci i complimenti per i nostri abiti in maniera molto carina ci scriveva sarebbe molto bello se anche noi, che siamo chiuse in ospedale da un anno e non abbiamo il tempo nemmeno per comprarci le cose indispensabili, potessimo indossarli…
Noi possiamo solo immaginare come sia stato questo periodo per chi lavora ogni giorno dentro un ospedale, la fatica del lavoro continuo e il peso delle sofferenze fisiche e psicologiche che una persona si porta dentro dovendo confrontarsi ogni giorno con la paura, la malattia e spesso la morte.
Il sogno di Giorgia (questo il nome del medico che ci ha contattate) ci è sembrato così giusto e possibile, come se fosse un piccolo riscatto simbolico per una categoria di donne che davvero ha fatto e continua fare tantissimo per tutti noi.
Ci siamo informate su quante sono le dottoresse e le infermiere di quel reparto, sulle taglie e sui gusti e siamo arrivate due giorni prima di Natale, cariche di pacchi da consegnare e mettere sotto l’albero. Perché vi racconto questo? Perché per me e Daniela è stato un momento bellissimo, una soddisfazione più grande di qualsiasi redazionale sui giornali.
Vedere i sorrisi di queste donne e la loro gioia nel ricevere i nostri regali, guardare le foto che ci hanno inviato, bellissime con i nostri modelli, accanto all’albero di Natale, è stata per noi un’emozione più intensa di qualsiasi altro dono.
Io questa giornata non vorrei proprio dimenticarla perché ha dato un senso profondo e importante al lavoro che facciamo, è stato un gesto simbolico e spontaneo per dire grazie tutte le donne che lavorano nella sanità. Noi di Crida facciamo vestiti, non salviamo vite umane, ma lavoriamo in un settore, quello della moda, che è fondamentale per l’economia italiana e che è stato pesantemente colpito dalla pandemia.
Io e Daniela abbiamo pensato a lungo a questo progetto e abbiamo esordito sul mercato esattamente a gennaio 2020, nell’anno più disastroso e difficile per questo settore dal dopoguerra. Sono stati mesi complicatissimi, un’altalena di emozioni, da quelle incoraggianti per i feedback positivi al nostro brand, a quelle negative di fronte al blocco subito dal mercato per il lockdown.
Mai, nemmeno per un istante, abbiamo pensato di lasciare perdere. Abbiamo stretto i denti, lavorato ogni giorno dell’anno forse con incoscienza ma con una determinazione che alla fine ci ha premiato.
Il 2020 è finito e noi, anche se faticosamente, siamo sopravvissute, e non è poco per un brand appena nato, ancora poco conosciuto, in un mondo dove la concorrenza è spietata.
Grazie a tutti voi che ci avete seguite, incoraggiate, comprate e apprezzate. Per noi ogni singolo ordine online o dei negozi è stato prezioso e ci ha aiutato ad andare avanti e a continuare a credere nel Made in Italy, nella qualità e sostenibilità dei nostri capi. A vedere uno spiraglio di luce.
Sta per arrivare la nuova collezione primavera estate che è fatta di colori stupendi, di sete cotoni e lini totalmente italiani, di abiti che fanno venire voglia di uscire, di sentirsi belle, di essere eleganti e speciali anche nella vita di tutti giorni.
Creare questi abiti nel periodo più buio della nostra vita è stato come scommettere sull’ottimismo. Questa è la sfida che oggi tutti dobbiamo affrontare.
E allora in questi primi giorni dell’anno nuovo proviamo a contrapporre ai ricordi dolorosi un elenco di gioie, anche piccole, che ci hanno aiutato. Se non iniziamo da noi stessi a guardare con positività il futuro, il mondo sarà più difficile da cambiare.
Buon anno nuovo a tutti!
Cristina e Daniela, di Crida